Il feedback è uno strumento molto utile durante lo svolgimento di una lezione poiché mette il coach e l’allievo nelle condizioni di avere una percezione diretta del miglioramento o del peggioramento di una performance.

Ci sono diversi tipi di feedback e i più comuni sono: il visivo, il verbale e lo scritto.

Il feedback verbale è il più semplice e veloce perché ad una domanda diretta si ottiene immediatamente la risposta, questo permette che tra allievo e coach ci sia immediatamente un feeling ed un riscontro sul lavoro che si sta effettuando. Il feedback visivo, invece, è a senso unico e basato sulle percezioni visive dell’osservatore che dovrà poi comunicare il suo parere all’allievo. Infine, il feedback scritto è la conclusione del lavoro svolto, dove l’allievo e il coach tirano le conclusioni e fanno delle osservazioni sul lavoro effettuato commentando e affrontando in maniera più dettagliata tutte le sfumature che si sono presentate durante la lezione.

È importante imparare a comunicare in modo positivo i feedback ai nostri allievi perché certe volte possono essere interpretati come critiche personali e creare un danno invece che un miglioramento.

Innanzitutto bisogna superare il limite di critica associata ad un fallimento personale ed inserire la critica nell’ambito delle aree di miglioramento. Ognuno di noi ha punti di forza ed aree di miglioramento, per questo nella sessione di allenamento bisognerà far perno sull’impegno e la costanza, sul sacrificio e la voglia di migliorarsi; senza soffermarsi sulle caratteristiche personali perché influiscono in minima misura sul risultato.

Un feedback è un’opinione che noi esponiamo ai nostri allievi (e loro a noi) su ciò che stiamo affrontando, sia positiva che negativa, e per questo deve esser visto come un’occasione per migliorare il modo di svolgere l’esercizio e acquisire maggior consapevolezza sui punti di forza e migliorare i punti deboli.

Per esprimere un feedback che resti costruttivo è necessario rispettare dei punti fermi:

  • Non esprimere mai giudizi sulla persona: stiamo valutando l’esercizio svolto in quel momento ed in quello specifico contesto. Non si può generalizzare.
  • Restare sempre specifici: bisogna evitare di generalizzare il commento su tutto il lavoro svolto, è necessario invece soffermarsi sui singoli punti da migliorare distinguendoli da quelli in cui l’allievo si è dimostrato all’altezza, questo spingerà il cavaliere/l’amazzone a migliorarsi su quei particolari e non si demotiverà.
  • Esprimersi in modo calmo e sereno: è importante lasciare all’allievo la possibilità di chiedere chiarimenti e fare delle domande. Arrabbiarsi ed esprimersi in maniera brusca non servirà ad altro che demotivare ed offendere l’allievo.
  • Attenersi ai fatti: non bisogna mai fornire interpretazioni o punti di vista che si discostino dal fatto avvenuto, riferire sempre il commento in modo assertivo. Il rischio è di creare fraintendimenti ed incomprensioni.
  • Offrire suggerimenti ed il proprio aiuto: ogni commento negativo deve essere seguito da un consiglio ed una soluzione per poter essere costruttivo, altrimenti è fine a se stesso.
  • Chiedere all’allievo un opinione sul nostro feedback: spesso l’allievo si rende conto da solo degli errori che compie e se lo aiutiamo a prestarci attenzione ne sarà sempre più cosciente e in questa maniera si aprirà un dialogo costruttivo mirato al miglioramento dell’esecuzione degli esercizi.

Per dare ulteriori feedback ci si può avvalere dei pareri di chi sta guardando la lezione, come amici o parenti, ma questa scelta può essere rischiosa poiché non essendo dei professionisti il loro parere sarà dettato dalle emozioni e non da una conoscenza tecnica. Nonostante ciò questa scelta può essere di grande utilità facendo capire e sentire all’allievo tutto l’orgoglio e l’interesse del genitore che vede i suoi progressi.

Con questo voglio precisare che nelle lezioni di equitazione è fondamentale creare un dialogo con i nostri allievi cercando di sensibilizzarli al feedback che non è più un dare ordini e farli eseguire ma è uno scambio di opinioni e pareri con l’obiettivo comune di far performare al meglio il binomio, con il coach che diventa anche il mentore del proprio allievo.